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La mia sulle proteine e le diete iperproteiche e salute


Queste benedette proteine fanno male ai reni?

Da sempre le proteine alimentari (nell’immagine ci sono solo proteine animali, giusto perché rendono più l’idea al grande pubblico.. ma chiaramente la distinzione è inutile da fare) sono considerate pericolose per la funzionalità renale. Sono decenni che la maggior parte dei professionisti e degli esperti di nutrizione ci ripetono che le proteine fanno male ai reni.

Nella letteratura scientifica però non esiste alcuna evidenza che dice che le diete iperproteiche siano dannose nei riguardi nella funzionalità epatica e renale su un soggetto completamente sano e in salute

Perché si continua a dire che le proteine fanno male ai reni?

Il principio di questa ipotesi nasce dal fatto che in seguito all’ingestione e alla digestione delle proteine, gli aminoacidi liberi che entrano nel circolo ematico, per essere utilizzati vengono metabolizzati dal fegato, subendo una serie di processi tra cui la deaminazione. E’ in particolare questo processo che dobbiamo prestare maggiore attenzione: come sappiamo gli aminoacidi presentano sempre un gruppo amminico che contiene la porzione azotata dell’aminoacido. Questo gruppo amminico viene rimosso portando alla formazione dello scheletro carbonioso (chetoacido) e di ammonio. L’ammonio è un prodotto di scarto oltretutto dannoso per l’organismo umano. Questa sostanza tossica viene in gran parte convertita in urea che, trasportata ai reni, viene filtrata e successivamente escreta.

L’ipotesi che una dieta iperproteica crei danni ai reni parte quindi dal presupposto che l’eccessiva produzione di urea (per via del processo descritto sommariamente in seguito all’ingestione di proteine) sovraccaricasse (quanto amo questa parola.. abusata e poco compresa) i reni, in particolare i glomeruli renali, e quindi provochi, nel tempo, danni renali.

Questa ipotesi, formulata per la prima volta ufficialmente agli inizi degli anni ’80, è data per certa (e un’ipotesi non è una certezza) fino al giorno d’oggi, nonostante non sia stata dimostrata.

Ciò che dobbiamo comprendere è che il fatto che i reni lavorino di più (effettivamente è così) non significa, per forza di cose, che si danneggino. Infatti la domanda che ci dobbiamo porre è: un rene sano può filtrare grandi quantità di uree? e che quantità può gestire?

E qui, ovviamente, ci sono i problemi: in letteratura scientifica, non sono MAI stati riportate evidenze che associano la dieta iperproteica a danni renali su soggetti sani, né nel breve periodo né nel lungo periodo.

Discorso diverso potrebbe essere fatto su soggetti affetti da nefropatie e con insufficienza renale. Ma diciamo che il ragionamento logico, seppur poi troppo semplicistico, ci fa capire bene la situazione: correre, salire le scale, fare sesso “sovraccaricano” il cuore. Di fatto non lo danneggiano però, anzi. Un cardiopatico, tuttavia, dovrebbe prestare maggior attenzione.

Due parole sulla questione della definizione di "iperproteica" (perchè se non trattata, potrebbe portare a diverse obiezioni):

per iperproteica si intende semplicemente > 1gr/kg al giorno (che sono circa le quantità "consigliate" per il sedentario normopeso in normocalorica). In letteratura scientifica non è stato assodato un valore limite oltre il quale il danno possa essere causato: quindi non c'è motivo di dire che 1,6 va bene, 2 gr/kg va bene e 2,2g/kg creano danni. Tecnicamente, ad oggi, nemmeno quantità maggiori di 3gr/kg al giorno hanno dimostrato di essere dannosi, nemmeno con assunzione prolungata, né nel breve che nel lungo periodo.

Con ciò ovviamente non sto incoraggiando a consumare quantità abnormi di proteine, anche perchè non servirebbe assolutamente a niente.

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